EACH DOG FEELS LIKE AT HIS HOME


August 2021

I MIEI FANTASTIKANI

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Ovunque tu vada con quattro cani in passeggiata devi abituarti all’idea di sentirti un pò osservato, diciamo che erroneamente pensi di essere tu stesso sotto osservazione in realtà sono le tue meravigliose sedici zampe a seguito che attirano l’attenzione dei passanti.

Detto ciò ti abitui anche al fatto che la gente sa contare alle tue spalle perché senti spesso a bassa voce: “Quattro caniiiii!!!!!” detto con aria sbalordita. Ok ragazzi è un pò come chiedere ad una persona che si è appena tagliata in modo drastico la chioma di capelli: “Ti sei tagliato i capelli?” “No, mi sono cresciute le orecchie!”

Finché si tratta di Peggy e Spritz, i due barboni nani diciamocela tutta, di solito sentiamo apprezzamenti sul fatto che siano “carini e morbidosi”, ma la parte più fantasmagorica sono i commenti per Hilton e Zelda, i due levrieri.

Vorrei condividere con voi le frasi e appellativi più originali e divertenti attribuiti ai miei due nasoni fino ad oggi, iniziamo con la prima:

“I cani senza orecchie”.

Ora tecnicamente le orecchie ci sono e come, solo che i levrieri tendono a portarle molto indietro facendole aderire completamente alle volte al cranio, Hilton molto spesso le porta a freccia quasi si toccano alle estremità, questo li rende ancora più aerodinamici.

Ma le orecchie ci sono anzi se vivi con un levriero scoprirai quante buffe espressioni riescono ad avere posizionando le loro orecchie.

“Guarda un cammello”

Allora parliamoci chiaro, il levriero è un cane primitivo e con una corporatura decisamente diversa dagli altri cani, ma non è un camelide, insomma che la Zelda quando ha l’andatura svogliata sembri un At At di Guerre stellari quello si, ma non ha la gobba!!!

“Il cane tigre”

Chi ha la mia età o su per giù ricorderà uno dei primi manga giapponesi sbarcati in italia, l’uomo tigre (Tiger man), un super eroe con il corpo di uomo e la testa di tigre. Non vi nego che quando hanno indicato Hilton alle mie spalle e hanno detto la frase mi sono sentita un pò Wonder woman ad andare in giro con un cane cosi nominato.

“ I cani colorati”

Premetto che Hilton è un whippet principalmente bianco con delle macchie striate marrone beige, mentre Zelda è una galga spagnola principalmente scura con una sorta di tigratura sul marrone.

Detto ciò tolto il bianco, il nero e il marrone, mi chiedevo ma dove sono gli altri colori?
Però ho immaginato per un attimo i miei pelosi dei colori dell’arcobaleno un mix tra un unicorno tanto di moda e la bandiera del Gay pride, insomma che figata, sarebbero stati perfetti per qualche copertina di un nuovo disco musicale.

Ovviamente nei vari commenti, senti anche frasi che ricordano come questi cani siano speso maltrattati e molte persone dopo il commento si fermano per chiedere di raccontare la storia di Zelda, oppure chi è un conoscitore molte volte li definisce come “le Ferrari dei cani” per sottolineare le loro incredibili capacità nella corsa.

Insomma i miei fantasticani hanno origini dai cammelli, si vestono da uomo tigre colorato e sono senza orecchie, ci vorrebbe il tocco di un abile illustratore per scoprire quanto sarebbero originali Hilton e Zelda in questa versione.

NONNO TI PRESENTO ZELDA

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Entro dalla porta d’ingresso e vedo te che te ne stai seduto sulla tua sedia in cucina mentre guardi “Beautiful”, si perché tu sei uno di quelli che non si è perso neppure una puntata dall’87 e tu i figli dei Forrester li conosci tutti per nome.
Mi accogli sempre con il tuo sguardo un pò burbero, un pò pieno di affetto e mi saluti con il tuo spiccato accento veneto : Ciao picoea! Ovvero “Ciao piccola!”.

Si perché io sono la tua prima nipote, per cui resterò sempre la tua “Piccola!”

Dopo le consuete domande nel sapere come sto e offrirmi qualcosa da mangiare, perché si sa da buoni italiani vecchio stile, non esiste che un nipote, un ospite o un semplice conoscente non sia accolto con una tazza di caffè con due biscotti o un po’ di pane e marmellata e una limonata, volgi il tuo sguardo verso il basso e ti accorgi di lei, silenziosa, garbata e leggera, Zelda.

Esclami: “E questo è un altro cane?” “Picoea, ma quanti cani hai?”
Io: “Nonno, lei è Zelda ed è l’ultima arrivata in casa”

La guarda attentamente e come per Hilton, il whippet, ne resta abbagliato, ne ammira la sua eleganza, il suo fascino, la sua magrezza. Lo colpisce il manto tigrato, definendolo come dipinto su tela, la accarezza e lei si appoggia dolcemente sulle sue gambe.
Nonno ha già i suoi anni e il respiro affannato è sostenuto dall’ossigeno artificiale, ma Zelda è così delicata, che quasi sembra posarsi consapevole che quel’omone grande e grosso è fatto di cristallo.

Si lascia accarezzare e nonno si lascia cullare dalle spinte delicate del muso di Zelda che lo invita a non fermarsi, si guardano e sembra che nel silenzio si raccontino le loro storie: lei con i suoi occhi rinati e lui con gli occhi di chi ne ha viste molte.

Io: “Nonno che dici ti piace Zelda?”
e nonno risponde: “Ze na beleza!” (tradotto: è bellissima!)

Io:”Sai nonno lei è stata salvata da maltrattamenti, la sua è una storia triste che oggi ha cambiato volto”
Nonno: “ Ma come si fa a far del male a queste povere bestiole?”

La accarezza ancora, la guarda e io resto rapita da questo istante, che in un attimo si nebulizza della mia mente e nel mio cuore.

Nonno è cosi che mi immagino il tuo incontro con Zelda, non hai potuto conoscerla perché è arrivata dopo che te ne sei andato, ma avrei tanto voluto che ti innamorassi di lei come lo sono io.
Sono sicura che avresti apprezzato vederla e accarezzarla, così come portavo Hilton a casa tua e sempre ne restavi colpito dalla sua dolcezza .

Nonno mi piace pensare che questo animo gentile di Zelda è arrivato perché da lontano me l’hai mandata tu, sapevi che la mia famiglia era pronta ad accogliere la sua delicata tenerezza, la sua calma e portare serenità in casa.

Non ho una foto con te e Zelda, ma nel mio cuore ho l’immagine del tuo incontro con lei.

A te nonno il mio affetto spero arrivi ovunque tu sei stato per me.