Entro dalla porta d’ingresso e vedo te che te ne stai seduto sulla tua sedia in cucina mentre guardi “Beautiful”, si perché tu sei uno di quelli che non si è perso neppure una puntata dall’87 e tu i figli dei Forrester li conosci tutti per nome. Mi accogli sempre con il tuo sguardo un pò burbero, un pò pieno di affetto e mi saluti con il tuo spiccato accento veneto : Ciao picoea! Ovvero “Ciao piccola!”.
Si perché io sono la tua prima nipote, per cui resterò sempre la tua “Piccola!”
Dopo le consuete domande nel sapere come sto e offrirmi qualcosa da mangiare, perché si sa da buoni italiani vecchio stile, non esiste che un nipote, un ospite o un semplice conoscente non sia accolto con una tazza di caffè con due biscotti o un po’ di pane e marmellata e una limonata, volgi il tuo sguardo verso il basso e ti accorgi di lei, silenziosa, garbata e leggera, Zelda.
Esclami: “E questo è un altro cane?” “Picoea, ma quanti cani hai?” Io: “Nonno, lei è Zelda ed è l’ultima arrivata in casa”
La guarda attentamente e come per Hilton, il whippet, ne resta abbagliato, ne ammira la sua eleganza, il suo fascino, la sua magrezza. Lo colpisce il manto tigrato, definendolo come dipinto su tela, la accarezza e lei si appoggia dolcemente sulle sue gambe. Nonno ha già i suoi anni e il respiro affannato è sostenuto dall’ossigeno artificiale, ma Zelda è così delicata, che quasi sembra posarsi consapevole che quel’omone grande e grosso è fatto di cristallo.
Si lascia accarezzare e nonno si lascia cullare dalle spinte delicate del muso di Zelda che lo invita a non fermarsi, si guardano e sembra che nel silenzio si raccontino le loro storie: lei con i suoi occhi rinati e lui con gli occhi di chi ne ha viste molte.
Io: “Nonno che dici ti piace Zelda?” e nonno risponde: “Ze na beleza!” (tradotto: è bellissima!)
Io:”Sai nonno lei è stata salvata da maltrattamenti, la sua è una storia triste che oggi ha cambiato volto” Nonno: “ Ma come si fa a far del male a queste povere bestiole?”
La accarezza ancora, la guarda e io resto rapita da questo istante, che in un attimo si nebulizza della mia mente e nel mio cuore.
Nonno è cosi che mi immagino il tuo incontro con Zelda, non hai potuto conoscerla perché è arrivata dopo che te ne sei andato, ma avrei tanto voluto che ti innamorassi di lei come lo sono io. Sono sicura che avresti apprezzato vederla e accarezzarla, così come portavo Hilton a casa tua e sempre ne restavi colpito dalla sua dolcezza .
Nonno mi piace pensare che questo animo gentile di Zelda è arrivato perché da lontano me l’hai mandata tu, sapevi che la mia famiglia era pronta ad accogliere la sua delicata tenerezza, la sua calma e portare serenità in casa.
Non ho una foto con te e Zelda, ma nel mio cuore ho l’immagine del tuo incontro con lei.
A te nonno il mio affetto spero arrivi ovunque tu sei stato per me.